Nel presente
metodo si prescrivono le modalità operative da seguire per la
determinazione del liscio di carte e cartoni con il metodo del flusso
d’aria sotto pressione costante (apparecchio di Bendtsen).
Liscio Bendtsen:
ai fini del presente metodo è rappresentato dal flusso d’aria, in
millilitri al minuto, che, nel tempo unitario e sotto una pressione
costante di 150 mm di acqua, fugge attraverso gli interstizi esistenti
tra la superficie della provetta e i bordi della testina di misura
dell’apparecchio, poste a contatto sotto una pressione di 1 kg / cm2.
Tale flusso è tanto minore quanto più la superficie della carta o
del cartone è liscia, ed è tanto maggiore quanto più essa è
rugosa. Questa misura tiene conto globalmente del numero,
dell’ampiezza e della profondità delle asperità presenti sulla
superficie di una carta o di un cartone.
Principio del metodo:
Su un foglio di
carta collocato su una superficie perfettamente piana e levigata si
pone una testina di misura, costituita da un cilindro cavo, che
esercita una determinata pressione; le irregolarità superficiali
della carta determinano, nella zona di contatto tra i bordi del
cilindro cavo e la carta, la formazione di interstizi.
Se si genera una
pressione costante d’aria all’interno del cilindro cavo, l’aria
tenderà a sfuggire attraverso tali interstizi.
Poiché il flusso
d’aria che sfugge dall’apparecchio è funzione inversa del liscio
della carta, la misura del flusso fornisce un valore del liscio della
superficie in esame; tale valore sarà evidentemente tanto più basso
quanto più alto è il liscio della carta.
Apparecchiatura e materiali:
Apparecchio di
misura, composto essenzialmente dalle parti seguenti.
Complesso di
alimentazione dell’aria sotto pressione.
Generatore di aria,
compressa a pressione costante pari a circa 1,2 kg / cm2.
Camera d’aria,
costituita da un recipiente della capacità di almeno 10 litri, per
compensare le eventuali oscillazioni di pressione dovute al
generatore.
Tubo flessibile a
pareti sottili, di collegamento del generatore e della camera
d’aria, avente diametro interno di 5 – 7 mm e lunghezza di circa
10 mm.
Sistema di
regolazione della pressione, composto dai seguenti elementi.
Un cilindro
metallico ( peso manostatico ), forato assialmente e nella cui base
inferiore è ricavata una camera.
Un piano
d’appoggio in cui è stata ricavata una analoga camera, nel centro
della quale è fissato l’asse di guida del peso manostatico.
In quest’ultima
camera sono disposti due ugelli per l’ingresso dell’aria compressa
ed un foro d’uscita per l’aria, stabilizzata alla pressione di
lavoro, che va ai flussometri. I due ugelli sono collocati in
posizione diametralmente opposta e le loro aperture lasciano sfuggire
l’aria tangenzialmente alla circonferenza di base, in direzioni
parallele, ma in senso opposto.
La disposizione
degli ugelli permette al peso manostatico di ruotare su un cuscinetto
d’aria, riducendo l’attrito lungo l’asse di guida e conferendo
una migliore stabilità alla pressione dell’aria.
Durante il
funzionamento, poiché la forza esercitata dalla pressione d’aria
fornita dall’apparecchio è superiore al peso manostatico, essa lo
manterrà sollevato permettendo all’aria in sovrappressione di
sfuggire all’esterno.
All’interno del
manostato si stabilisce una pressione d’equilibrio, che è in
relazione con la massa del peso manostatico. Tale massa è normalmente
prevista per ottenere una pressione d’aria corrispondente a 150 mm =
2 mm di acqua; per misure di carte molto rugose o molto lisce si
possono adottare pesi manostatici tali da permettere l’ottenimento
di pressioni d’aria corrispondenti rispettivamente a 75 mm o 225 mm
di acqua.
Camera di
stabilizzazione, di capacità 500 ml, posta tra il pressostato ed
i flussometri, che serve ad ulteriore stabilizzazione della pressione
di lavoro.
Serie di
flussimetri a corpo flottante,
( rotametri ), calibrati in millilitri al minuto.
Si impiegano
normalmente due flussometri rispettivamente delle portate 0-150 e
50-500 ml / min, aventi una precisione del = 5 %. Il flusso minimo
misurabile è di 5 ml / min.,per cui la precisione richiesta non può
essere ottenuta con velocità di flusso inferiori a 10 ml / min.
Nel corso di misure
del liscio di carte molto lisce o molto rugose si possono usare
flussometri aventi portate diverse da quelle indicate.
Testina di
misura, costituita da un
blocco cilindrico metallico recante nella base inferiore una camera,
anch’essa cilindrica.
In tale camera è
inserita una corona in lamierino d’acciaio inossidabile, la
circonferenza media della quale è di 100 mm con un diametro interno
di 31, 75 mm = 0,25 mm.
La corona in
acciaio, avente uno spessore di 0,150 mm = 0,002 mm, sporge di circa 1
mm dalla base del blocco stesso.
La camera è
superiormente collegata con i flussometri attraverso un tubo
flessibile di diametro interno circa 4 mm.
La massa della
testina è di 267 g = 2 g. In condizioni di lavoro il peso è di 150 g
in conseguenza della spinta verso l’alto dovuta alla pressione
dell’aria nella camera ( 150 mm di acqua ).
Lastra di vetro
molata, perfettamente piana e levigata.
Piastra metallica
eventualmente impiegata per mantenere spianati carte e cartoni, avente
spessore circa 20 mm e recante uno o più fori di 43 mm di diametro,
per alloggiarvi la testina di misura: ogni foro è provvisto di un
intaglio laterale per il passaggio del tubo di collegamento con i
flussometri.
Campionamento e preparazione delle
provette:
Si effettua il
campionamento secondo quanto prescritto nel metodo Campionamento della
carta e del cartone per le prove.
Si condiziona il
campione in ambiente conforme a quanto prescritto nel metodo di
condizionamento della carta e del cartone per le prove, tenendo
presente che in questo caso non si deve effettuare il
precondizionamento.
Dal campione si
tagliano almeno 10 provette per ciascun lato, di formato non inferiore
a 100 mm X 100 mm, contrassegnando opportunamente il lato del feltro o
il lato tela.
Le provette devono
essere esenti da anomalie o difetti visibili, e nella zona da
esaminare non devono essere presenti filigrane, linee d’acqua, ecc.
Condizioni e procedimento di prova:
Si effettuano le
misure nelle condizioni di temperatura e di umidità relativa
prescritte nel metodo di condizionamento della carta e del cartone per
le prove.
Ci si assicura che
il piano su cui è collocato l’apparecchio non sia soggetto a
vibrazioni e che l’apparecchi sia livellato.
Si pone la provetta
sulla superficie di vetro con il lato da esaminare rivolto verso
l’alto.
Si immette l’aria
compressa nell’apparecchio, adottando le precauzioni seguenti:
__ si inserisce il
peso manostatico sul suo perno soltanto quando l’aria fluisce nel
pressostato e, poggiandolo sul cuscinetto d’aria che si forma, gli
si impartisce una leggera rotazione in senso orario;
__ ci si assicura
che la velocità di rotazione sia visibilmente costante;
__ non bisogna mai
interrompere il flusso d’aria prima di aver tolto il peso
manostatico.
Si appoggia con
cautela la testina di misura sulla provette, evitando di esercitare
una pressione supplementare e facendo attenzione che la corona sia il
più possibile parallela al foglio.
Si esegue la
misura, inserendo l’opportuno flussometro ed effettuando la lettura
quando il corpo flottante, che funziona da indice della scala, è in
posizione stabile.
Si effettua una
sola misura su ciascuna provetta.
Calcolo ed espressione dei risultati:
Si calcola la media
dei valori di flusso misurati, espressa in millilitri al minuto,
separatamente per ciascun lato, con le seguenti approssimazioni:
__ 2 ml / min per
valori di flusso compresi tra 10 ml / min e 50 ml / min;
__ 5 ml / min per
valori di flusso maggiori di 50 ml / min.
Resoconto della prova:
Nel resoconto di
prova si riscontrano:
__ il valore medio
delle misure effettuate, espresso in millilitri al minuto;
__ il numero delle
determinazioni effettuate;
__ il lato al quale
si riferiscono le misure;
__ le eventuali
modifiche a quanto prescritto nel presente metodo.
Nel caso di misure
su carte molto lisce o molto rugose, per le quali si siano usati
flussometri aventi portate diverse da quelle indicate, o pressioni
d’aria diverse da 150 mm d’acqua, si dovranno indicare nel
resoconto di prova le condizioni adottate.
Avvertenze:
I risultati di
prova possono essere influenzati per almeno il 20 % da una non
corretta operazione di appoggio della testina di misura sulla
provetta.
Verifica dell’apparecchio.
Verifica della
taratura dei flussometri.
La verifica deve
essere effettuata con un flussometro a bolla di sapone, che viene
inserito al posto della testina di misura, operando secondo la tecnica
descritta nell’appendice C. E’ opportuno controllare i flussometri
almeno in sei posizioni differenti.
Verifica della
testina di misura.
Si controlla la
massa della testina di misura con una bilancia avente una sensibilità
do 0,1 g.
Si controlla che il
diametro interno della corona di acciaio sia di 31,57 mm = 0,25 mm.
Si controlla che lo
spessore della corona sia di 0, 150 mm = 0,002 mm. Le misure devono
essere effettuate con un microscopio a 20 – 30 ingrandimenti,
fornito di un oculare graduato che permetta un’adeguata precisione.
E’ opportuno eseguire almeno 8 misure su differenti punti della
corona, escludendo l’eventuale zona di giunzione.
Verifica della
pressione d’aria nella testina di misura.
Si controlla,
tramite un manometro ad U collegato all’apparecchio in sostituzione
della testina, che il flusso d’aria abbia una pressione di 150 mm
d’acqua. Lo scarto del valore medio, che si verifica in funzione del
flusso d’aria, deve essere contenuto nei seguenti limiti:
__ flussometro da 0
a 150 ml / min: = 2 mm d’acqua;
__flussometro da 50
a 500 ml / min: = 4 mm d’acqua.
Manutenzione dell’apparecchiatura:
Testina di
misura.
Si controlla lo
stato di efficienza della corona d’acciaio appoggiando la testina
direttamente sulla lastra di vetro e mettendo in funzione
l’apparecchio. In queste condizioni anche il flussometro di minore
portata deve restare sullo zero.
Eventuali perdite
d’aria, qualora non siano dovute ai tubi di collegamento, indicano
accumulo di polvere o irregolarità nel profilo della corona
Nel caso di
accumulo di polvere è sufficiente far ruotare delicatamente la
testina su un foglio di carta appoggiato sulla lastra di vetro.
Nel caso di
irregolarità della base della corona, che si possono osservare per
esempio con un microscopio stereoscopico a 20 – 30 ingrandimenti,
occorre procedere a una rettifica operando nel modo seguente. Si
attacca la superficie di una lastra di vetro perfettamente piana con
acido fluoridrico, la si lava successivamente con acqua e la si
asciuga. Si applica, poi, su di essa una miscela di polvere di ossido
di ferro e olio privo di acidità e si procede alla levigatura della
superficie di appoggio della corona strofinandola leggermente con
movimenti rotatori in piano contro la lastra di vetro.
Anche nel caso in
cui si riscontrasse una perfetta aderenza della testina, è opportuno
procedere periodicamente al controllo della sezione del lamierino
d’acciaio, osservandolo attentamente al microscopio. Infatti, può
verificarsi il caso in cui i bordi della base della corona siano
parzialmente corrosi con conseguente diminuzione della superficie di
appoggio della corona stessa. In queste condizioni, mentre può ancora
essere assicurata la tenuta d’aria della testina contro la lastra di
vetro, le misure saranno, invece, affette da errore in quanto, essendo
variata la superficie di appoggio, varierà di conseguenza la
pressione esercitata dalla testina sulla provetta.
Quando la testina
non viene adoperata per lungo tempo, va accuratamente riposta in un
alloggiamento avente il fondo foderato con carta impregnata di olio
minerale non acido o con carta anticorrosiva.
Flussometri.
E’ necessario
tarare frequentemente i flussometri, facendo uso di tubi capillari
calibrati che vanno collegati all’apparecchio in luogo della testina
di misura.
Si procede
periodicamente allo smontaggio e alla pulitura dei flussometri e si
effettua un controllo più accurato della taratura.
Regolatore di
pressione.
Si procede al
controllo periodico del buon funzionamento del regolatore. Si pulisce
accuratamente l’asse di guida ed il foro del peso manostatico,
evitando di lubrificarlo poiché il manostato deve lavorare in
condizioni di attrito secco.
Tubo di
collegamento tra flussometri e testina di misura.
Si procede
periodicamente al controllo della tenuta d’aria del tubo di gomma
che collega i flussimetri alla testina di misura, appoggiando la
testina stessa contro una superficie di gomma liscia e morbida, mentre
l’apparecchio è in funzione.
In
queste condizioni, una perdita d’aria, dovuta al deterioramento del
tubo o a cattiva tenuta dei collegamenti, causa uno spostamento del
corpo flottante nel flussometro di minore portata.
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